Il Turismo culturale: dolci soste tra le stelle del nostro Consorzio

Questa settimana, Il Turismo culturale, nella sezione “Di Sosta in Sosta”, suggerisce il ristorante Al Bagatto, La Subida e la Lokanda Devetak, splendide realtà del nostro Consorzio, come luoghi di benessere, ristoro e calda accoglienza.

Ecco perchè merita fare una “sosta” in questi luoghi meravigliosi, tra calde atmosfere e capolavori da gustare…


Al Bagatto

“Inizialmente era l’osteria dei nonni, poi diventa uno dei primi ristoranti di pesce della città. Di fronte al Molo Audace, da circa quarantacinque anni propone il meglio del pesce fresco disponibile su piazza. Se la qualità del pesce non è all’altezza non c’è problema: si propone un menù di carne, oppure si chiude. Sulla qualità non si transige, dai piatti classici come il baccalà mantecato, alle rivisitazioni più intriganti come la tartara di branzino con ricotta vaccina. I vini sono disponibili anche al calice, e la cantina conta circa trecentocinquanta etichette, in maggioranza locali, bianchi e spumanti. Molto interessanti anche le carte dei distillati e degli oli”.



La Subida

“Dodici appartamenti autonomi e dotati di ogni comfort, giardino con piscina, campo da tennis, parco giochi, maneggio con disponibilità di cavalli per lunghe passeggiate in collina, immersi nel verde dei vigneti del Collio Goriziano. Il ristorante – è indicato come trattoria, a sottolineare l’atmosfera familiare che vi domina – è accogliente, caratterizzato da un’atmosfera informale al punto giusto, e da quattro menù stagionali, uno per ogni stagione, serviti in quattro diverse sale. Tra stinchi di vitello con patate in teca, sella di coniglio al Dragoncello e coscia di capriolo scalognato, non resta che accomodarsi e scegliere uno tra gli ottimi vini disponibili in osteria”.



La Lokanda Devetak

“La famiglia Devetak è identificabile con questa locanda dal 1870. Da allora qui si sono avvicendate cinque generazioni, con il risultato di trasformare questo locale in un autentico luogo di culto della cucina carsica. Oggi in sala troviamo il patron Auguštin, sua sorella Nerina e la figlia Sara. In cucina Gabriella ha saldamente in mano il testimone passatole da Michela, mamma di Auguštin, e offre piatti tradizionali carsici sloveni variano con le stagioni come la Šelinka (minestrone di sedano e maiale cotto al forno a legna per un minimo di sei ore), i Mlinzi (pasta casareccia abbrustolita al forno), il risotto con formaggio del Carso Jamar, la Supeta (spezzatino di gallina) e alcuni dolci tradizionali come la Ghibanizza, gli Štrukljikuhani e la Bela Politica. Il pane e la pasta sono fatti in casa, le verdure provengono dall’orto di famiglia, curato personalmente da Auguštin, la cantina offre un’ottima panoramica del territorio e vini autoctoni del Carso, e dal 2007 la vecchia stalla è stata trasformata in otto stanze autonome, perché la bellezza del territorio è il giusto complemento alla bontà della sua cucina”.