“La storia del caffè”: la sesta Monografia Golosa di Fvg Via dei Sapori scritta da Walter Filiputti

*Cover Oro Caffe? ITALIANO:*CoverIo giudico un ristorante dal suo pane e dal suo caffè. (Burt Lancaster, il grande, indimenticabile interprete del film “Il Gattopardo”).

Noi siamo ristoratori che fanno della cucina tradizionale-innovativa di territorio la propria bandiera. Attenti ad ogni aspetto. L’espresso è uno di questi, come pure il pane, citato sempre da Lancaster. Infatti nel 2013 abbiamo lanciato una campagna di comunicazione dal titolo “Salviamo il pane”! Da allora – oltre a coinvolgere il consumatore – era il nostro primo obbiettivo – affinchè tornasse al pane sano e buono, fatto come Iddio comanda e nel rispetto dei tempi naturali delle lievitazioni – da allora, dicevamo, quasi tutti i nostri ristoranti fanno il pane in proprio, molti dei quali partendo lievito madre.

La storia del caffè

Perché, dopo le prime cinque monografie della nostra collana Monografie golse dedicate a prodotti tradizionali del territorio – Radicchio La Rosa di Gorizia; Polenta; Brovada-fagioli-verze, Il Friulano (vino), La Pezzata rossa (razza bovina autoctona) – abbiamo scelto il caffè, che certamente non potrebbe crescere alle nostre latitudini? In Friuli Venezia Giulia il caffè ha trovato una sorta di amore del tutto particolare, che si è rinvigorito col passare dei… secoli.

Il porto di Trieste fu, a lungo, il più importante d’Europa per i traffici legati al caffè ed ora è tra i primi tre d’Italia. La città ha sviluppato un indotto importante – poi allargatosi all’intera regione – con torrefattori, conoscenze, maestranze specializzate, università, assicurazioni, spedizionieri, lavorazioni. Non basta ancora. Come non si può sbagliare il vino, così non è concesso fare errori sull’espresso, ché in quella tazzina sono racchiusi un mondo che ha dell’incredibile nonché una storia tutta Made in Italy. Infatti “espresso” nel mondo è sinonimo di qualità, di caffè italiano. L’espresso è spesso l’ultima bevanda che si consuma a fine pasto e quindi ha il compito di confermare le bontà che si sono degustate fino a quel momento.

Nel presentare questo volumetto, vorremmo invertire la scaletta classica, che prevede una sintesi dei contenuti. Qui no: prima vi parliamo dello studio Gori di Udine, di Flavia e suo marito Gianni, che ha dato a questo libretto una bellezza raffinata. La cucina dei nostri chef è certamente improntata all’assoluta bontà, ma ha una particolare attenzione anche all’aspetto visivo del piatto: oltre che buono, deve essere anche bello da guardare. Così hanno fatto Flavia e Gianni, tanto da essere da noi considerati coautori.

Grazie a loro quest’opera è bella da vedere, ma anche piacevole da toccare, per la sua copertina dove i chicchi sono in rilievo, e da sfogliare. Color caffè giocato con sfumature oro – in omaggio a Oro caffè, l’azienda che ha reso possibile l’edizione – dove ogni tratto, ogni disegno, ogni foto seguono il testo in maniera precisa. La grafica è un racconto nel racconto. Rafforza l’interesse del testo, lo rende amico, ne cattura l’attenzione.

Chapeau!